Febbraio 19 2019 0Comment

Grande successo per la presentazione del secondo rapporto OICE sulle gare BIM 2018

Il 14 febbraio u.s. si è svolto a Roma, alla presenza di un folto e interessato pubblico di operatori del settore, il convegno organizzato dall’OICE dal titolo “BIM: 2° rapporto OICE sulle gare BIM del 2018 per opere pubbliche. La voce delle istituzioni e l’esperienza delle società di ingegneria“,(vedi reportage di Ingenio).

Link per scaricare il 2°Rapporto OICE sulle gare BIM 2018.

L’evento, presieduto dal Presidente OICE Gabriele Scicolone, ha visto la partecipazione di esponenti delle istituzioni (ANAC, MIT, Agenzia del Demanio, RFI, Comune di Roma ecc.) e di alcuni associati OICE che hanno avuto modo di presentare le proprie esperienze.

Nell’aprire i lavori, Scicolone ha ricordato il forte posizionamento di OICE sul tema della digitalizzazione del settore e ha espresso l’assoluta necessità di rafforzare lo sviluppo delle innovazioni di processo, incidendo in modo significativo sui tempi di messa a punto dei piani sulle tempistiche di durata delle gare.

Successivamente il consigliere OICE Antonio Vetteseresponsabile del progetto OICE/BIM, ha illustrato i principali contenuti del Rapporto OICE evidenziando come nel 2018 siano stati pubblicati 268 bandi sul BIM, un numero in netto aumento rispetto al 2017 quando il numero dei bandi era stato pari a 86.

Da questi bandi che rappresentano, sul totale degli affidamenti per servizi di architettura e ingegneria, il 4,6% in numero e il 12,9 % in valore, Vettese ha sottolineato come, pur in assenza di cogenza nell’implementazione del BIM, siano stati significativi la volontà e gli sforzi di molte Amministrazioni di promuovere la digitalizzazione, pur in un quadro normativo ancora incompleto per i ritardi nell’emissione del decreto attuativo dell’articolo 23 del codice degli appalti sui livelli di progettazione che dovrebbe integrarsi con quello già emesso, a fronte dello stesso articolo, sul “progressivo utilizzo di metodi e strumenti uso di metodi e strumenti elettronici specifici quali quelli di modellazione per l’edilizia e le infrastrutture”.

Nel presentare i risultati del Rapporto, Vettese ha sottolineato come “l’evoluzione quantitativa dei bandi BIM sia stata accompagnata nel 2018 anche da un’evoluzione qualitativa dei contenuti, in particolare per quanto riguarda la struttura dei capitolati informativi, meglio orientata a una più precisa definizione di cosa si intende per BIM.

La sfida, oggi, “è sviluppare in modo più compiuto tutti gli elementi caratterizzanti di processi realmente ispirati ai principi dell’Information Management e caratterizzati da un concreto miglioramento dell’efficacia decisionale grazie a una migliore qualità delle informazioni utilizzate”.

Oltre all’esigenza di completare il quadro regolatorio e di recepire i contenuti delle recenti norme ISO 19650, ha evidenziato altre aree di necessario approfondimento e sviluppo, quali:

  • integrazione tra capitolato speciale dei servizi di progettazione e capitolato informativo,
  • definizione esaustiva dei Requirement di committenza, come dati iniziali di progetto e delle informazioni conseguenti da sviluppare a valle,
  • opportuna integrazione delle funzioni e degli obblighi del progettista, della Dl, dell’impresa e dei collaudatori per la trasformazione del Design Model, esito della fase di progettazione, in Record Model da trasferire alla fase di utilizzo.
Il responsabile della segreteria Tecnica del MITDimitri Dello Buono, nel suo intervento ha definito il BIM un “cambio epocale” perché ci consente di realizzare un progetto, “qualcosa che ha un ciclo di vita e una metamorfosi all’interno del ciclo di vita”. Il BIM secondo Dello Buono è anche “un momento di conoscenza, di trasparenza e scambio informativo”. In un sistema altamente competitivo il BIM è fondamentale come strumento di “controllo di quello che accadrà sia per chi progetta l’opera, sia per chi la dovrà utilizzare e rappresenta anche uno dei migliori strumenti anticorruzione internazionale perché se introduco un livello di controllo ho creato trasparenza”.
Il consigliere ANAC, Michele Corradino ha messo in evidnza un grande balzo in avanti (oltre il triplo in numero e il quadruplo in valore) delle gare pubbliche emesse con richiesta di BIM. Corradino, dopo avere ribadito come la centralità del progetto sia un elemento qualificante e positivo del codice, ha affermato che le linee guida BIM cui l’ANAC sta lavorando “intervengono in una fase normativa complicata: manca infatti: il DM sui livelli di progettazione, la regolamentazione sul Project Manager, il decreto sulla qualificazione delle stazioni appaltanti, che non si sa che fine abbia fatto”. In ogno caso sarà fondamentale tutelare la concorrenza (non penalizzando le PMI) e vedere il BIM anche come strumento di controllo e anticorruzione.
Corradino ha poi elencato i temi delle Linee guida Anac sul BIM: la necessità di tutelare la concorrenza (non escludere le PMI); l’importanza dello sviluppo del BIM per l’intervento del Paese, il controllo e l’anticorruzione; la necessità di comprendere quale tipo di formazione attuare e quali soggetti formare (in tale contesto ha evidenziato che “la formazione deve essere legata alla programmazione delle opere”).

Il provveditore alle opere pubbliche per la Lombardia e l’Emilia-Romagna, Pietro Baratono, che in passato ha presieduto la commissione che ha portato alla pubblicazione del decreto BIM D.M. 560/2017, ha evidenziato il problema degli appalti consistente, secondo lui, “nell’incapacità di programmare e nei farraginosi elementi di spesa”. In particolare Baratono ha rilevato le lungaggini procedurali tra il momento di definizione dell’impegno di spesa e la realizzazione dell’opera che spesso determinano la cancellazione dell’appalto. Più nel dettaglio Baratono ha messo in luce come nel decreto 560 “si parli di digitalizzazione e il BIM è parte di esso, ma non è l’unico strumento digitale” e che “la vera sfida da cogliere è tutta interna alle stazioni appaltanti che si devono dotare al più presto di BIM Guide e di un piano di formazione del personale”.

L’assessore ai LL.PP. del Comune di RomaMargherita Gatta, ha elencato i benefici del BIM: trasparenza dei processi perciò miglioramento della partecipazione e impegno sociale nonché miglioramento della corruzione, sottolineando l’importanza di condivisione di conoscenze tra P.A.: “la formazione deve diventare di uso comune”, ha affermato Gatta, “non vorrei che il mercato si dividesse” generando una “conoscenza specifica di una ristretta cerchia di persone”. Gatta ha infine concluso asserendo che la P.A. deve essere digitalizzata.

Massimo Gambardelladirettore Centrale Servizi al Patrimonio dell’Agenzia del Demanio, ha riferito di avere pubblicato molti bandi di appalto BIM; i bandi nascono, in buona parte, dall’esigenza di fare prevenzione sul rischio sismico sulle strutture demaniali (sono 24 gare per 58 milioni di euro in 15 regioni). Gambardella ha inoltre spiegato i motivi per cui l’Agenzia del Demanio ha scelto il BIM: passaggio ad una conoscenza tecnica più esaustiva del patrimonio per migliorare i processi di gestione e manutenzione del patrimonio; semplificazione della progettazione:”attraverso la conoscenza dell’immobile si può arrivare a migliorare la progettazione”.

Modestino Ferraro, responsabile della S.O. servizi della Direzione produzione di RFI, ha concluso il convegno per la parte delle Istituzioni, mettendo in risalto la funzione strategica della digitalizzazione all’interno di RFI, che gestisce 16.000 km. di linee ferroviarie e che nel 2018 ha emesso 543 gare per complessivi 6,8 miliardi, di cui portate a termine 439 per 4,3 miliardi. Nel 2017 RFI – “che si muove nel gruppo avendo come punta di diamante Italferr”- ha creato una specifica task force sul BIM che ha sviluppato anche alcuni progetti pilota di digitalizzazione puntati soprattutto alla fase di gestione dell’intervento.

Nella seconda parte dell’evento si sono poi succedute le presentazioni di importanti e interessanti progetti sviluppati in BIM da parte di sette associati OICE:

 

  • ETC – Realizzazione di impianto di trattamento conferimenti extra-fognari presso l’area polifunzionale di San Marino di Carpi (MO) –  Relatore: Gianni Turrina, Ingegnere Progettista e BIM MEP Specialist
  • ETS – Il BIM come veicolo progettuale: il Case Study del restyling della Stazione Latina – Relatore: Salvatore Collura, BIM Coordinator
  • GAe – Safety BIM nelle infrastrutture: il caso di Roma Termini – Relatore: Giuseppe Amaro, Presidente
  • NET – L’esperienza Net nell’implementazione del BIM nel programma di interventi S.F.M.R.: Information Management, GIS e modellazione informativa – Relatore: Simone Eandi, Direttore tecnico
  • POLITECNICA – Villa Strozzi a Mantova: il primo intervento di Heritage BIM per il recupero del patrimonio storico e architettonico – Relatore: Federica Ciaralli, PMP Project Manager
  • SWS – L’importanza del BIM in progetti infrastrutturali – Il caso studio della Follo Line in Norvegia – Relatore: Paolo Mazzalai, Presidente
  • VALLE 3.0 e P&A– Ospedale della Sibaritide – Cosenza – Relatori: Silvano Valle – Direttore Tecnico di VALLE 3.0 e Roberto Postorino – Direttore Tecnico della Postorino & Associates

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