31/05/2019
La filiera edile è ad un bivio: continuare a lavorare tutti contro tutti oppure fare rete e collaborare verso un obiettivo comune. Questo il messaggio trasmesso da Orlando Saibene, presidente di Ance Varese che ha aperto la quindicesima tappa di Edilportale Tour 2019 a Varese.
La condizione attuale dell’edilizia e dei progettisti è stata fotografata da tre sondaggi che Edilportale ha condotto negli scorsi mesi, sulla domanda nel mercato delle costruzioni, sulla professione e sulle tecnologie. Ne è emerso un quadro dinamico in cui, se da un lato la crisi economica ha avuto impatti negativi sulla committenza pubblica e privata e sui redditi dei progettisti, dall’altro i professionisti sono attivamente alla ricerca di nuove soluzioni per riaffermarsi sul mercato, attraverso l’acquisizione di nuove competenze e l’utilizzo di tecnologie innovative.
Juri Franzosi, responsabile Fidec, ha evidenziato la necessità di confrontarsi con tutti gli attori dell’edilizia per creare delle connessioni utili a tutte le professioni, mentre Giuseppe Mosconi, responsabile didattico del percorso formativo ‘Costruire in Qualità’, ha esposto la sua esperienza professionale sottolineando l’importanza di parlare lo stesso linguaggio sia fuori che dentro il cantiere.
Per una gestione efficiente del cantiere, è importante anche scegliere le metodologie giuste: Gianluca Rigamonti di Knauf ha illustrato gli aspetti innovativi dei sistemi a secco e le peculiarità del sistema Aquapanel per gli involucri edilizi.
Dall’involucro il dibattito è passato all’interno dell’edificio con Leopoldo Busa, progettista esperto in qualità dell’aria indoor, che ha spiegato come si è evoluto nel tempo il concetto di comfort: per avere ambienti interni ‘confortevoli’ non è sufficiente puntare su tecnologie non nocive ma è necessario scegliere prodotti che facciano stare bene.
Per Busa, infatti, la progettazione degli ambienti interni deve essere pensata in funzione degli individui che ci andranno ad abitare e della loro salute. È necessario, quindi, passare dall’insegnamento della fisica tecnica a quello della fisica biologica che valuta il modo in cui l’ambiente (luce naturale, purezza dell’aria ecc) influisce sull’essere umano che diventa ‘camaleonte’, ovvero varia umore e produttività a seconda delle condizioni in cui vive.
Dalla qualità indoor si è passati alla gestione della sicurezza, con l’intervento di Giuseppe Amaro, ingegnere esperto in sicurezza, che ha presentato quattro progetti di gestione delle emergenze, anche antincendio, realizzati in BIM.
L’importanza del BIM nella gestione di processi collaborativi digitali è stata evidenziata anche da Giulio Drudi, Deputy BIM Manager dello studio Lombardini22, che ha mostrato la sua esperienza nella quale convivono professionalità diverse grazie alle regole uguali per tutti del BIM.
Ha chiuso i lavori Elena Stoppioni, presidente di Save the Planet, che ha illustrato l’importanza di una certificazione ‘green’ non solo dell’opera edilizia finita ma anche del cantiere in tutte le sue fasi. Solo in questo modo si può puntare ad un futuro sostenibile e smart.